Con colpevole ritardo, ieri sera mi sono visto in dvd il capitolo iniziale della nuova trilogia di Peter Jackson dedicata a “Lo Hobbit”, ovvero “Un viaggio inaspettato”.
La prima perplessità nasce già nel momento in cui devo utilizzare la parola “trilogia”. Mi spiego:
Il Signore degli Anelli: composto da tre libri, un totale di oltre 1200 pagine più appendici varie.
mi pare giusto farne una trilogia dedicata ai tre macro capitoli.
Lo Hobbit: circa 400 pagine, con un suo inizio ed una sua fine.
E ne facciamo una TRILOGIA?! what the…!!?
Ne prendo atto ed inizio la visione. Da estimatore di Tolkien, e del fantasy letto prima ancora che scritto, non posso non notare le incongruenze tra libro e film. Ok, sono meno nerd di quanto vorrei e molte mi sfuggono (ah, la memoria non è più quella di una volta..ma non preccupatevi: come per tutti i film tratti da libri, vi basta una googolata e trovare la lista, paragonabile a quella dei debiti di Paperino). Tuttavia ce ne sono di eclatanti , tipo: Azog, chi era costui!? Nel libro non è assolutamente presente, non c’è nulla di simile. Creare un dualismo Azog – Thorin che si prospetta di durare per l’intera trilogia, è uno stravolgimento non da poco alla trama. E’ l’introduzione del solito dualismo “eroe combattuto vs sua nemesi” che nel libro non c’è. Perchè, mi chiedo, perchè?
E poi il ritrovamento dell’Anello. No, dico, dell’Anello! L’Unico Anello! il mattone portante del Fantasy!
E mi cambi il modo in cui entra in scena!? Bilbo lo trova casualmente, non lo ruba volontariamente a Gollum! Bilbo NON è un ladro, mi spiace. E Saruman!? nel libro non c’è…E Poi scusate, Radagast il Bruno, su una slitta tirata da conigli con in testa una inutile cagata di piccione: qualcuno mi spiega che senso abbia!? che bisogno c’è di una (doppia) pagliacciata di questo tipo!? A sto punto, copio la battuta del mitico ZeroCalcare sul cinema, che andando a vedere un film su Gandhi si vedeva consegnare degli occhialini con la faccia di Boldi per volere dei curatori dell’edizione italiana. Dai, facciamo doppiare Gandalf da De Sica, Bilbo da Zalone, mettiamoci due battute su Berlusconi, e via.
No, davvero, il modo in cui è reso Radagast il Bruno è un’offesa verso chiunque abbia mai tenuto in mano un libro.
Ok, mi calmo, smetto i panni del nerd isterico, e guardo alla realizzazione del film. E non posso che ricollegarmi a quanto appena scritto per Radagast. La domanda è PERCHE’?!
spoiler alert – god,why!? alert
Perchè scene di alberi che cadono, ed i nani (cosi alti un metro e cinquanta per centocinquanta kg di ciccia, pelo e fegato, più almeno altrettanto peso in armi e armature) che saltano di ramo in ramo come Lemuri dopati!? Perchè montagne che si scontrano con tizi in mezzo che non si fanno nemmeno un graffio!? No, dai, ragazzi, ok che è un fantasy, ma un minimo di credibilità… Tra l’altro, anche i nani sono mal assortiti, incongruenti tra loro, e sembrano quasi una compagnia di galli di Asterix…
Incarognito da questa situazione di Occasione Sprecata di proporzioni bibliche, l’ultimo “se ne sarebbe fatto volentieri a meno” è per i le battute di Gandalf (un po’ di rispetto per lui e per Sir Ian McKellen!) che si autocita di continuo (“correte, sciocchi!”, “fuggite!”, “di qua, sciocchi!”) è piuttosto ammorbante.
Ok, la prossima volta prima di scrivere una recensione cercherò di dormire di più, e di non farla in pausa pranzo….