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Capitan Harlock

Monday, January 6th, 2014 by

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Ovvero, due ore di spettacolari battaglie spaziali e di figaggine piratesca come solo il Capitano.
Devo dire che questo restyling a oltre trent’anni dalla nascita è davvero ben fatto: il teschio di prua dell’Arcadia che sbuca dalla nube nera di “dark matter” fa la sua bella scena.. 20100324_harlock_2

Per non parlare della figura di Capitan Harlock: la divisa tutta nera, in pelle e zip, la storica benda sull’occhio, la cicatrice, il volto perennemente in penombra, mai un sorriso, poche parole ed un carisma intramontabile.
La trama potrebbe a tratti scoraggiare il pubblico meno avvezzo alla cinematografia d’animazione nipponica, con alcuni passaggi criptici, ed altri esasperati (le colpe, le espiazioni e le redenzioni si fanno in grande stile), ma la storia di base scorre via lineare. I personaggi, da questo, risultano magari privi di un vero spessore, con cambiamenti di pensiero drastici, che sono più delle “epifanie” (visto che oggi è il 6 gennaio) che non frutto di una lenta maturazione.
Una nota di riguardo è per la qualità dell’animazione, su due fronti: da un lato, il mecha design d’eccellenza, con mezzi futuristici ma verosimili, con elementi funzionali credibili (come le catene sullo scafo dell’Arcadia per lo spostamento dei cannoni), dall’altro la cura maniacale per i dettagli: dall’etichetta gialla con le istruzioni si sicurezza su una bomba “a vibrazioni dimensionali”, alla scritta consumata su una bombola di ossigeno, elementi che conferiscono al disegno un livello di realismo eccezionale.
Sicuramente, due ore ben spese.

Lo Hobbit – un viaggio inaspettato

Friday, November 29th, 2013 by

Con colpevole ritardo, ieri sera mi sono visto in dvd il capitolo iniziale della nuova trilogia di Peter Jackson dedicata a “Lo Hobbit”, ovvero “Un viaggio inaspettato”.banner-hobbit-1
La prima perplessità nasce già nel momento in cui devo utilizzare la parola “trilogia”. Mi spiego:
Il Signore degli Anelli: composto da tre libri, un totale di oltre 1200 pagine più appendici varie.
mi pare giusto farne una trilogia dedicata ai tre macro capitoli.
Lo Hobbit: circa 400 pagine, con un suo inizio ed una sua fine.
E ne facciamo una TRILOGIA?! what the…!!?
Ne prendo atto ed inizio la visione. Da estimatore di Tolkien, e del fantasy letto prima ancora che scritto, non posso non notare le incongruenze tra libro e film. Ok, sono meno nerd di quanto vorrei e molte mi sfuggono (ah, la memoria non è più quella di una volta..ma non preccupatevi: come per tutti i film tratti da libri, vi basta una googolata e trovare la lista, paragonabile a quella dei debiti di Paperino). Tuttavia ce ne sono di eclatanti , tipo: Azog, chi era costui!? Nel libro non è assolutamente presente, non c’è nulla di simile. Creare un dualismo Azog – Thorin che si prospetta di durare per l’intera trilogia, è uno stravolgimento non da poco alla trama. E’ l’introduzione del solito dualismo “eroe combattuto vs sua nemesi” che nel libro non c’è. Perchè, mi chiedo, perchè?
E poi il ritrovamento dell’Anello. No, dico, dell’Anello! L’Unico Anello! il mattone portante del Fantasy!
E mi cambi il modo in cui entra in scena!? Bilbo lo trova casualmente, non lo ruba volontariamente a Gollum! Bilbo NON è un ladro, mi spiace. E Saruman!? nel libro non c’è…E Poi scusate, Radagast il Bruno, su una slitta tirata da conigli con in testa una inutile cagata di piccione: qualcuno mi spiega che senso abbia!? che bisogno c’è di una (doppia) pagliacciata di questo tipo!? A sto punto, copio la battuta del mitico ZeroCalcare sul cinema, che andando a vedere un film su Gandhi si vedeva consegnare degli occhialini con la faccia di Boldi per volere dei curatori dell’edizione italiana. Dai, facciamo doppiare Gandalf da De Sica, Bilbo da Zalone, mettiamoci due battute su Berlusconi, e via.
No, davvero, il modo in cui è reso Radagast il Bruno è un’offesa verso chiunque abbia mai tenuto in mano un libro.
Ok, mi calmo, smetto i panni del nerd isterico, e guardo alla realizzazione del film. E non posso che ricollegarmi a quanto appena scritto per Radagast. La domanda è PERCHE’?!
spoiler alert – god,why!? alert
Perchè scene di alberi che cadono, ed i nani (cosi alti un metro e cinquanta per centocinquanta kg di ciccia, pelo e fegato, più almeno altrettanto peso in armi e armature) che saltano di ramo in ramo come Lemuri dopati!? Perchè montagne che si scontrano con tizi in mezzo che non si fanno nemmeno un graffio!? No, dai, ragazzi, ok che è un fantasy, ma un minimo di credibilità… Tra l’altro, anche i nani sono mal assortiti, incongruenti tra loro, e sembrano quasi una compagnia di galli di Asterix…
Incarognito da questa situazione di Occasione Sprecata di proporzioni bibliche, l’ultimo “se ne sarebbe fatto volentieri a meno” è per i le battute di Gandalf (un po’ di rispetto per lui e per Sir Ian McKellen!) che si autocita di continuo (“correte, sciocchi!”, “fuggite!”, “di qua, sciocchi!”) è piuttosto ammorbante.
Ok, la prossima volta prima di scrivere una recensione cercherò di dormire di più, e di non farla in pausa pranzo….

Space Battleship Yamato

Saturday, November 9th, 2013 by

Come inizio, è necessaria una premessa.Space-Battleship-Yamato-film-affiche-poster-02
Se non siete nati tra gli anni ’70 e gli ’80, se non avete mai visto un episodio di “Star Blazers”, beh, allora non sarà facile cogliere tutti gli aspetti della trama e del carattere dei personaggi che risulteranno chiari a chi invece ricorda questo anime, non sarà facile apprezzare tutto ciò che questo film può dare.
Ma se invece da piccoli avete sognato almeno una volta di volare “per lo spazio eterno, misterioso come il suo blu”, di darvi da fare sul ponte della Yamato (Argo, per noi) ai comandi del Capitano Avatàr, o di pilotare un caccia della pattuglia delle Tigri Nere, allora dovete guardare questo film.
Certo, c’è qualche nota dolente, di quelle che i nostalgici di Derek Wildstar (pronunciato rigorosamente “Uilstar”) e soci perdoneranno, ma che risulterà probabilmente indigesta a chi non conosce la serie. E da quelle parto.
Innanzitutto, la trama. Condensare 26 episodi della prima stagione in due ore di film, e dargli anche un finale, non era facile. Perciò alcuni passaggi sono estremamente semplificati.
Poi la recitazione: probabilmente nessuno di questi attori vincerà l’Oscar. Anche se devo dire che sono sempre meglio di certe facce da “fiction” nostrane.
Gli effetti speciali si difendono, non sono male. A un occhio attento non sfuggirà qualche dettaglio troppo “finto”, ma nel complesso, sono decisamente credibili.
Punti di forza, infine, il mecha design, in primis della Corazzata Spaziale Yamato, poi quello dei caccia Tigri Nere e del caccia di Kodai/Wildstar, il Cosmo Zero.
E poi, ovviamente, il velo di epicità che permea tutto il film. Si sa che i giapponesi hanno uno spiccato senso dell’onore e del dovere, fino anche all’estremo sacrificio se fosse il caso. E sono dei grandi idealisti.In questo film ritroviamo quei valori di lealtà, dedizione alla causa, stoicismo che a noi…bambini degli anni 70-80 sono stati trasmessi da anime (che per noi erano sempre “cartoni”) come questo. Ecco, qui mi fermo, perchè mi rendo conto che questo aspetto così enfatizzato è un’arma a doppio taglio: sarà grottesco e plateale per chi non è nello spirito del cartoon, mentre sarà di nuovo motivo di orgoglio per i fan dei vecchia data.
Da ultimo, il finale (ovviamente)… gli ultimi cinque, dieci minuti di film meriterebbero davvero un discorso a parte, ma evito di spoilerare perchè in cuor mio spero che qualcuno dei lettori si incuriosisca e provi a guardare il film.

Ed ora, signori, allacciate le cinture di sicurezza…Orion, motori a tutta! Venture, prepararsi al balzo iperspaziale!

Rush

Monday, October 7th, 2013 by

Settimana scorsa sono andato a vedere Rush: bello, mi è piaciuto. C’è da dire che sono di parte, vista la mia passione per la Formula 1, ma è oggettivamente ben fatto. Se devo riconoscergli una pecca, è quella che secondo me i due protagonisti sono troppo “caricataturizzati”. Nel senso che sono più personaggi che persone, sono portati all’estremo i tratti caratteriali per cui sono generalmente conosciuti. Così Hunt è l’incosciente sbruffone, a cui piace divertirsi e non far calcoli. Lauda è il cinico calcolatore incapace di provare emozioni (fino al matrimonio). A parte questo, però, tutto il resto è perfetto. Le auto, i circuiti, l’abbigliamento: tutto rasenta la perfezione. Chi ha la mia età, rivedrà delle figure sullo schermo vestito in un modo che non ci è nuovo..Vedevo Lauda con la sua tuta, col giubbino della Ferrari col nome ricamato in corsivo e pensavo alle pubblicità sul Topolino, alle foto dell’ “eroe” della Ferrari..
Regia e fotografia, poi, manco a dirlo, superlative.
E poi prima del film, il trailer di Dragon Trainer 2 mi ha messo più che di buon umore!

Starship Troopers

Friday, June 29th, 2012 by

non avevo mai viisto “Starship Troopers”.
Ora, facendo zapping, mi ci sono imbattuto per caso. E devo fare mea culpa!
no, non perchè non l’avessi ancora visto, ma perchè lo sto guardando ora. E’ una cagata di proporzioni bibliche! effetti speciali ridicoli (ma vabbè, ha i suoi anni), attori che non sanno recitare, costumi patetici..ma l’apoteosi sono i dialoghi.. situazioni paradossali..battute di una banalità mostruosa…ecco, mi sono appena beccato il tenente moribondo che dopo essere stato mangiato per metà, urla al sergente: “tu sai cosa devi fare!” quello: “si, signore!” (ma cosa, zio caro?!) ed il primo schiatta…
Ma il meglio è quando i soldati si trovano faccia a faccia con gli aracnidi che li caricano in massa..una soldatessa chiede: “cosa facciamo?” ed il graduato sfigato tentenna…la soldatessa incalza…lui: “non lo so…” poi per fortuna arriva l’eroe di turno e risolve brillantemente la situazione con l’idea geniale: “uccidiamoli!”
Eh, cazzo, ci voleva!!
Dio, che film evitabile!!!