Ogni tanto faccio cose che non avrei immaginato di fare. E, di solito, una sorridente signorina ne è responsabile (Gin è pregata di astenersi dal commentare). Andare a vedere un film gay cinese, per metà in mandarino e per metà in inglese (“ma parlano un mandarino molto facile!”), in un cinema semideserto a un’ora di macchina da dove vivo è una di queste cose. Epperò non è mica detto che uno debba sempre pentirsene (indipendentemente dalla signorina intendo). Anzi, Saving Face è stata una piacevole sorpresa.
Una commedia agrodolce tutta al femminile, la storia di due donne in lotta con sè stesse e con la società. E’ anche un interessante spaccato di una comunità cinese, un mondo che a noi sembra spesso incomprensibile, anche se in fondo non è troppo diverso dal nostro. Wil (una bellissima e bravissima Michelle Krusiec) è una trentenne in carriera, scandalosamente single agli occhi della tradizione cinese, che cerca di accettare la sconvolgente scoperta di sentirsi attratta dall’adorabile Vivian. Sua madre fugge di casa, per nascondere il suo vero amore, inaccettabile per la società e la famiglia, e riscopre una vita che ha sempre solo sfiorato. Ma dovrà affrontare il “disonorevole” segreto della figlia, oltre al proprio. Tra tradizione e modernità, solidarietà femminile e scontro generazionale, l’idea è che spesso sono le donne le prime a combattere e a rompere i tabù.
Gli uomini rimangono sullo sfondo, nei loro buffi e goffi tentativi di capire o controllare il mondo segreto delle donne. E uno esce dal cinema con il sospetto che nella vita gli uomini siano davvero solo dei comprimari.
So, when are you gonna have a baby?