A pochi uomini capita di diventare degli archetipi culturali. Ad Humphrey Bogart (mio mito personale dalla prima volta che ho visto Casablanca anni e anni fa) è capitato. Il suo Sam Spade del Falcone Maltese è diventato il prototipo del duro, cinico e disincantato, che ne ha viste di tutte e non si lascia più fregare da nulla e nessuno. Ma che in fondo, proprio in fondo, così in fondo che si capisce subito, non è così bastardo come ama far credere. Bogart ne farà il suo marchio di fabbrica, finendo indisolubilmente legato a questo tipo di personaggio nell’immaginario collettivo. E’ anche il film (e il romanzo) che segna la nascita del poliziesco/noir e l’abbandono dei detective “puliti” ed eleganti stile Conan Doyle e Agatha Christie sostituiti da una collezione di “perdenti” mezzi alcolizzati e dalla violenza facile. Trama coinvolgente, ritmo serrato, colpi di scena a manetta, questo è un film che ha stabilito gli standard di tutto un genere e dopo più di 6o anni il suo fascino è ancora intatto.
We didn’t exactly believe your story, Miss O’Shaughnessy, we believed your 200 dollars. I mean, you paid us more than if you had been telling us the truth, and enough more to make it alright.