Dato che sento di non avere moltissimo da dire riguardo al film dirò prima di tutto che mi ci hanno trascinato e, seconda cosa, che dietro di me in sala c’era seduto un sessantacinquenne che ho odiato profondamente. Ha passato tutto, sottolineo tutto, il film a fare commenti ad alta voce, commenti di una banalità assoluta, commenti da telespettatore di Incantesimo, risatine insulse e frequenti anticipi di battute; che se già il film è un filino scontato avere uno che persiste nel doppiare il film a modo suo non è che rende la serata fantastica.
Con questa premessa vi dirò che questo è il mio primo film di Muccino, non me ne vergogno, temo che per un po’ credo sarà pure l’unico.
Concentrando la faccenda che non son molto complicati gli accadimenti: questo è un film sul sogno americano girato da un italiano, mi seguite? La mano italica si vede e non sono certa questo sia un complimento.
La sfortuna che si accanisce contro il nostro eroe è talmente insitente da far venire i nervi; ma il fato non fa tutto da solo, la capacità del giovane Chris Gardner di fare la cosa sbagliata al momento sbagliato è fantozziana per certi versi. Molto americana invece la sua caparbietà, la sua determinazione, la voglia di farcela, di raggiungere il sogno americano.
Will Smith sta diventando un attore di tutto rispetto, oltre a restare un gran bel vedere per gli ormoni.
Da parte mia il consiglio è: aspettate pure di vederlo in dvd o in tv, non è decisamente un capolavoro, direi piuttosto angosciante e depresso, decisamente non il mio genere.