Potevano un gruppo di squilibrate come il mio personale entourage perdersi questa bellezza di romanticismo britannico targato J. Austen? No, infatti ce lo siamo goduto. Niente scassazebedei in sala e tanto voglia di una storia d’altri tempi.
Non vi racconto i dettagli della storia che si riassume in: amore tormentato, controverso, scorbutico, sincero, tra un’orgogliosa bellezza femminile, Elizabeth, e un finto anaffettivo molto maschio, Mr. Darcy, dotato di quel tanto di pregiudizi che la nostra eroina si divertirà a demolire.
Chi ha letto il libro godrà di una versione dai dialoghi perfetti, sembra che in lingua originale sia un piccolo capolavoro linguistico. E questo di per sè é cosa già preziosa.
Ogni donna che si rispetti nella sua fase romantica avrà sognato di trovarsi nei panni di Elizabeth almeno una volta, certe volte è doveroso sognare uomini d’altri tempi, anche per apprezzare quelli che ci ritroviamo adesso. Ci si consola un po’ così.
Tutto quanto viene sapientemente mischiato con scene di ilare britannicità: perfette le isteriche sorelle e l’ansiogena mamma di lei, strepitoso l’imbranato amico di lui. Figura minore ma potente il padre dell’orgogliosa Elizabeth, merita la citazione finale.
Andate a vedere questa bellezza solo se siete disposte, una volta uscite dalla sala, a tenervi comunque l’anaffettivo maschio che avete al vostro fianco, Mr Darcy non esiste, non è detto che non sia un bene in fondo, tutto quel guardarsi e non sfiorarsi mai è stressante dopo un paio di ore per una ragazza del 2006!
Mr Bennet (alla figlia che si rifiuta di sposare un bigottissimo pretendente): “Vostra madre non vi vorrà più vedere se non sposate Mr Collins … ed io … non vi vorrò più vedere se lo sposate.”