Riapriamo questo blog cinefilo dopo la dovuta pausa estiva.
Si riparte discretamente con un action movie.
Slevin è un film ben girato, di cui non si può dire molto senza rischiare lo spoiler, non voglio rischiare ma posso darvi lo stesso un paio di motivi per vederlo e passare quelle due orette in relax divertito e comodo.
Il tutto inizia con una corsa di cavalli, un cavallo che doveva essere fortunato, dei soldi persi, morti crudeli e vendetta finale con intreccio di destini raccontato spesso a colpi di flashback.
Forse non sarà un capolavoro alla stregua di Pulp Fiction a cui fa ripetutamente richiamo, se andate a vederlo pensate all’orologio da polso nel capolavoro di Tarantino, alla figura dell’imperturbabile B. Willis e al tono volutamente sarcastico nelle scene violente, tuttavia la pellicola corre piacevole. La trama regge anche se un paio di banalità potevamo esser evitate, il doppiaggio è perfino decente, i protagonisti sono una garanzia, dal glaciale rabbino, sir Ben Kingsley, all’incantevole sorpresa di L. Liu, passando per M. Freeman che resta una bella faccia per la parte del cattivo. Il protagonista, Slevin, ha qualcosa di diabolico e “instabile”, non m’ha convinto dalla prima inquadratura. Verificheremo nei prossimi film se il giovanotto, J. Harnett, calato nei suoi panni è un bravo interprete o se quella certa espressione indecifrabile è l’unica che possiede.
Resta il solito rammarico per il titolo impropriamente tradotto. Non mi abituerò e arrenderò mai, sappiatelo.
Lindsey (Lucy Liu)_ “Sono bassa per la mia altezza!”