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Kenneth Branagh « La Fabbrica dei Sogni
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The boat that rocked

Sunday, April 26th, 2009 by

Con quali motivazioni dovrei spingervi a vedere questo film? essenzialmente per divertimento, per passione per la musica, “solo” per questo. O forse non solo.
Una commedia molto divertente, non so se sia uscita in Italia e soprattutto non oso immaginare con che titolo, il dio delle traduzioni non vi perdonera’ mai titolisti italici.
Una commedia spassosa dicevo, con una colonna sonora esplosiva.
La storia vuole riassumere fatti accaduti nella seconda meta’ degli anni sessanta nel Regno Unito, vi si ispira soltanto senza citare fatti realmente accaduti. Resta pero’ una verita’ di base: in quegli anni in UK solo la BBC aveva licenza di trasmettere programmi radiofonici, la nazione che aveva dato i natali ai Beatles e ai Rolling Stones non trasmetteva musica rock. Ci pensarono allora i pirati della radio: navi attrezzate a radio posizionate in acque internazionali, gestite da pasionari della musica e della liberta’ di espressione.
Nel film Radio Rock ha la sua base su una scassata nave nel mare del Nord, trasmette musica rock 24h su 24 tutti i giorni, alternando otto uomini alla conduzione, con otto caratteri diversi, uno piu’ indovinato dell’altro, in una magia ilare di follia, musica e divertimento, con non rari momenti di riflessione, per chi li ha voluti cogliere.
Naturalmente questa pirateria aveva i suoi nemici; come son sempre banalmente uguali le storie per la conquista di ogni piccola liberta’, vi pare?
I nemici si armano e vanno all’attacco, piegheranno Radio Rock?

Vi lascio il piacere di scoprire tutti i piccoli episodi del film. Memorabili: Kenneth Branagh nella parte del Ministro isterico, implacabile, bigotto e retrogrado; Philip Seymour Hoffman, il mio personaggio preferito, l’unico DJ americano, the Count, tanto per intenderci. Sul sito del film trovate, tra le altre, la scena in cui cerca di dire le F-words (Fucking) in diretta radiofonica, cosa proibita all’epoca.

Trivia: vedendo questo film ho anche realizzato che almeno tre canzoni che in Italia vengono spacciate come perle degli anni ’70 di nostre glorie nazionali del calibro di G.Morandi (e.g. Scende la pioggia) o P.Bravo altro non sono che canzoni inglesi o americane su cui e’ stato piazzato un testo in italiano, completamente diverso dall’originale ovviamente. Mah.

“Are you doing something dirty? Are you doing something that your parents don’t know about? Are you breaking the law?”