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Kirsten Dunst « La Fabbrica dei Sogni
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Posts Tagged ‘Kirsten Dunst’

Maria Antonietta

Friday, December 8th, 2006 by

In alcuni blog s’è scritto di questo film, s’è detto che contiene tutto: musica, scenografia, costumi … ma manca della storia. Il punto secondo me é che la storia non serve proprio, forse non è un film in cui si vuole raccontare la vita, arcinota, di Maria Antonietta, è un film di costume, di emozioni, di lotte e sentimenti, quasi mai buoni, un film di vestiti incantevoli, panorami spettacolari, dolci strepitosi, scarpe a profusione, scorci incantevoli di un mondo che non esiste più. Non esistono più vere regine, buone o cattive, siamo rimasti tristemente in compagnia di capricciose, furbe ereditiere.
Il film corre via divertendo senza alcun problema, le musiche pop riempiono e sovrastano il minuetto dell’epoca, la modernità, la normalità di una ragazza-sovrana spiccano dentro quest’atmosfera caramellosa, piena di golosità mangiate con avidità, dentro questa vita agiata, noiosa, da riempire di cagnetti infiocchettati, centinaia di scarpe (ah, sex and the city!), parrucchieri omosessuali. Una piatta vita matrimoniale, la mancanza d’attenzioni del sovrano, adolescente anch’egli, da tamponare con feste in maschera, vestiti, corsetti, musica, teatro.
Una ragazza è una ragazza ovunque.
Versailles è una scenografia naturale mozzafiato, piacevole l’idea di far passare Maria Antonietta più volte sotto lo stesso porticato, interessante osservarla dalla stessa inquadratura nei diversi momenti della vita. Il dubbio è che questo fatto sia legato alle autorizzazioni alle riprese dentro la reggia, non lo escluderei.
Divertente la scena della prima notte di nozze, molteplici curiosi spettatori, cameriere a rimboccare le coperte, vescovo a dare la benedizione. Esilarante.
Meravigliosa, sottolineo meravigliosa, la corsetteria abilmente nascosta o esposta dalle dame dell’epoca, il conte Fersen aveva il suo bel da fare con le donzelle, ma del resto chi di voi saprebbe resistere a corsetti e parigine? (e non mi riferisco alle fanciulle di Parigi!)

Maria Antonietta: “Questo è ridicolo!”
Contessa: “Questo, Madame, è Versailles!”

Elizabethtown

Thursday, November 10th, 2005 by

Confessione: Orlando Bloom fa parte della schiera degli intoccabili. Prendetemi tutto ma non il mio Orly, please.
Definitivamente sciroccate ce ne andiamo al cinema nella serata dedicata alle coppie, cercando di spacciarci per un terzetto lesbo. Inutile, abbiamo pagato il ridotto del mercoledì, ma non il superidotto coppiette.
Il film è una commedia divertente, a tratti poetica. Trovarsi come Drew Baylor, O. Bloom, nel guano lavorativo più profondo dopo aver toccato l’apice del successo planetario, scoprire che tuo padre è morto, convincersi di dover recuperare la salma dal paese natio dove una marea famigliar-paesana ti accoglierà con un filin di sospetto. Non sembra facile e non lo sarà.
Buona la prova di Orlando Bloom, il ragazzo ha delle belle espressioni da perso completo (è un complimento?), la fisicità lo aiuta nella conquista della sala, ma non dispero: qualcuno lo vorrà mettere alla prova con sceneggiature più impegnative, se lo merita.
Kirsten Dunst, Claire nel film, è esilarante e dolcissima, imperdibile la logorrea che la coglie al suo ingresso in scena. Sarà lei a convincere lo sventurato Drew che l’incredibile suicidio approntato e interrotto dagli eventi, può attendere.
Susan Sarandon si conferma eccezionale, la sua scena alla commemorazione del marito defunto per cinque minuti fa dimenticare il resto del cast: divertente, toccante e allegra. Forse è così che dovrebbero essere i funerali, c’è da pensarci seriamente.
Non so se c’è un messaggio profondo e recondito nel film, o se è una semplice commedia per alleggerire la serata. Esco convinta che forse la vita va presa con serenità maggiore, che le disavventure infine si superano, che un po’ di sana musica (pop, rock, country, classica…) può risolvere un momento difficile accompagnata dalla certezza di un amico vero.
Quasi dimentico: Orlando ha delle bellissime mani! Ognuno ha le sue manie; l’ho detto che infine è una commedia, vero?

Claire: To have never taken a solitary road trip across country? I mean everybody’s got to take a road trip, at least once in their lives. Just you and some music.