Non è un film per bambini, questo era chiaro a tutti, non a chi giorni fa s’è trascinato il figlio piccolo a vedere questo animato di Tim Burton. Risultato: il figliolo s’è morto di paura, senza motivo.
Erano comunque abbastanza lontani, il film me lo sono goduto in pace, popcorn e coca-cola.
Sulla genialità di Burton s’è detto pochi post fa. Questo è il suo primo animato che vedo, A nightmare before Christmas lo vedrò a giorni, l’impressione per ora è ottima.
Ho la sensazione che T. Burton adori le citazioni cinematografiche, libri ammucchiati disordinatamente su pavimenti, dentro armadi sgangherati e su scale instabili, deve avere una passione anche per le case diroccate e i disegni sghembi. Tutto sommato credo di adorarlo, soprattutto per i libri confusi.
L’idea base del film è interessante, originale, romantica, divertente e infine imbarazzante per chi ci si dovesse ritrovare all’improvviso; provare a immedesimarsi in Victor il vivo trovatosi sposato a una simpatica e carina, ma pur sempre freddina, sposa cadavere. Terrificante.
Figurarsi, ai più fa senso l’idea di un matrimonio con un vivo!
I personaggi sono geniali: vividi e allegri i morti, mentre per contrasto sono i viventi ad essere grigiastri, spenti, tristi e calcolatori perfidi. Non posso commentare le forme dei visi, si dovrebbe analizzarli tutti, ci trovate le forme più strane e tutte perfette.
Personaggio preferito? Uno scheletro ballerino-canterino da musical di Chicago. Victor il vivo doppiato in inglese da Depp è disegnato a sua immagine, innegabile, il feeling tra l’attore e il regista traspare anche da questo.
La grafica e l’animazione nemmeno le si può commentare, strabilanti. Dovendo per forza trovare un neo si dica che i dialoghi trascinano poco la storia nella parte centrale del film, ma la perfezione in fondo è noiosa.
Perchè tornare su quando la gente muore dalla voglia di scendere quaggiù?