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Sofia Coppola « La Fabbrica dei Sogni
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Due parole sul Leone

Tuesday, September 14th, 2010 by

Dunque fatemi capire un pò bene sta cosa: nel paese con i più grossi problemi di conflitti d’interessi dell’emisfero occidentale, dove nepotismo e familismo sono una piaga sociale da far concorrenza alla mafia, nell’industria nazionale più incestuosa, dove se non sei “figlio di X”, “cugino di Y” o perlomeno “conoscente della prozia suora della mamma di Z” non avrai mai nemmeno la speranza di poter vuotare i cestini dell’umido… hanno la faccia di tolla di rompere il cazzo a uno che potrebbe aver favorito un’ex trombamica e un compagno di merende?
E dico potrebbe perchè, anche se fosse vero, dovete prima dimostrare che ci fosse davvero un’alternativa. E no, premiare i vostri amici invece dei suoi, non è un’alternativa.

Cari signori cineasti (ehm…) italiani, fatevene una ragione: siete dei parassiti ignoranti, incompetenti, piccini e invidiosi. Adesso invece di mettervi lì a fare le analisi, i dibattiti (il dibattito, porco mondo, il dibattito!!!!), le dotte considerazioni e le pippe varie da intellettuale per vedere se si riesce a estorcere qualche euro al Ministero perchè non andate a lavorare? Possibilmente nei campi di patate?

Dice Salvatores:

Io sono uscito dalla Balada Triste de Trompeta di Alex de la Iglesia, che ha vinto il premio della regia, con una gran voglia di tornare a fare cinema.

Ecco, bravo. E visto che quando vuoi ne sei capace, fallo, senza tante menate.
Che ormai qua ci rimane solo Tinto Brass.

UPDATE: il minus-habens che che fa il ministro della “Cultura” nel presente governo non intende lasciare perdere la questione. Secondo questo povero demente (ma quanto aveva ragione Lombroso?!):

Tarantino è espressione di una cultura elitaria, relativista e snobistica

Ora. Non ho bisogno io di difendere Tarantino, nè di sottolineare che, a prescindere dal fatto che il suo lavoro piaccia o meno, è uno che di cinema sa più di ogni altro individuo su questo pianeta. Ma mettersi a sostenere che l’autore più pop del mondo, uno che ha fatto la sua carriera sul pulp e sui B-movies sia uno snob elitario può solo indicare che hai un Q.I. a una cifra. Se poi sei responsabile della Cultura in un paese che ha il clima culturale più accademico, borioso, asfittico e snob di tutta Europa… ma va a spalare mine in Angola, brutto coglione!

Maria Antonietta

Friday, December 8th, 2006 by

In alcuni blog s’è scritto di questo film, s’è detto che contiene tutto: musica, scenografia, costumi … ma manca della storia. Il punto secondo me é che la storia non serve proprio, forse non è un film in cui si vuole raccontare la vita, arcinota, di Maria Antonietta, è un film di costume, di emozioni, di lotte e sentimenti, quasi mai buoni, un film di vestiti incantevoli, panorami spettacolari, dolci strepitosi, scarpe a profusione, scorci incantevoli di un mondo che non esiste più. Non esistono più vere regine, buone o cattive, siamo rimasti tristemente in compagnia di capricciose, furbe ereditiere.
Il film corre via divertendo senza alcun problema, le musiche pop riempiono e sovrastano il minuetto dell’epoca, la modernità, la normalità di una ragazza-sovrana spiccano dentro quest’atmosfera caramellosa, piena di golosità mangiate con avidità, dentro questa vita agiata, noiosa, da riempire di cagnetti infiocchettati, centinaia di scarpe (ah, sex and the city!), parrucchieri omosessuali. Una piatta vita matrimoniale, la mancanza d’attenzioni del sovrano, adolescente anch’egli, da tamponare con feste in maschera, vestiti, corsetti, musica, teatro.
Una ragazza è una ragazza ovunque.
Versailles è una scenografia naturale mozzafiato, piacevole l’idea di far passare Maria Antonietta più volte sotto lo stesso porticato, interessante osservarla dalla stessa inquadratura nei diversi momenti della vita. Il dubbio è che questo fatto sia legato alle autorizzazioni alle riprese dentro la reggia, non lo escluderei.
Divertente la scena della prima notte di nozze, molteplici curiosi spettatori, cameriere a rimboccare le coperte, vescovo a dare la benedizione. Esilarante.
Meravigliosa, sottolineo meravigliosa, la corsetteria abilmente nascosta o esposta dalle dame dell’epoca, il conte Fersen aveva il suo bel da fare con le donzelle, ma del resto chi di voi saprebbe resistere a corsetti e parigine? (e non mi riferisco alle fanciulle di Parigi!)

Maria Antonietta: “Questo è ridicolo!”
Contessa: “Questo, Madame, è Versailles!”