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Álex de la Iglesia « La Fabbrica dei Sogni
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Crimen ferpecto

Friday, March 31st, 2006 by

Era veramente da un pezzo che non ridevo così tanto al cinema. Grazie mille alla rassegna del cinema indipendente!
Crimen ferpecto (il riferimento, volutamente storpiato, è all’omonimo film di Hitchcock) è una di quelle piccole perle che purtroppo non trovano mai l’attenzione (e la pubblicità) che meritano. Vuoi perchè non è l’ennesimo blockbuster hollywoodiano tutto effetti speciali, vuoi perchè non può vantare nomi famosi, vuoi perché non è l’ultimo aborto del solito intellettualoide nostrano. Invece è una divertentissima e cattivissima commedia nera, di un umorismo incredibilmente macabro e bastardo. Una satira spietata della società dell’apparenza e dell’immagine. E dei suoi falsi miti. Ma anche no.

Manuel, un “hombre elegante, que quiere vivir en un mundo elegante”, vive in modo molto glamour e fashion: purtroppo per lui lo stile di vita a cui aspira è possibile solo nei film o nei tabloid. Ma per un uomo in gamba, e con pochi scrupoli, niente è impossibile. Basta un poco di inventiva e una gran faccia di bronzo. Nel suo piccolo mondo, il reparto di abbigliamento femminile di un grande magazzino, è un Re, idolatrato dai suoi sfigatissimi e inadeguati assistenti e ammirato dalle belle commesse che seduce con cibi di lusso e regali costosi “prelevati” dai vari reparti del grande magazzino. Ma, nella migliore tradizione della commedia nera, il fato punirà crudelmente la sua cialtroneria e superficialità precipitandolo in quel mondo “comune” e “perbene” che aborre.
Tutto bene dunque? Essere vince su avere e i veri valori trionfano sul culto dell’apparenza, mostrando la futilità di inseguire una vita modellata su film, pubblicità e rotocalchi? Non proprio. Perchè mentre si guarda il povero Manuel dibattersi tragicomicamente tra le braccia della sua Nemesi viene da pensare che forse non aveva tutti i torti, che il modello di vita opposto (lavoro, casa, chiesa, famiglia) è altrettanto alienante e che dopotutto, a una morte-in-vita davanti alla tv, è forse meglio il vorrei-ma-non-posso di un eterno Peter Pan.

Anche se la vita ha un senso dell’umorismo davvero perverso…

Diventare un altro idiota in mezzo a migliaia di idioti, con una vita mediocre e noiosa, piena di bambini e tende in tinta con il sofá. Scoprire che l’inferno esiste e che il demonio è piccolo, brutto e porta biancheria e reggiseno color carne.