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omaggio « La Fabbrica dei Sogni
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Archive for the ‘omaggio’ Category

Notizie brutte e belle

Wednesday, June 2nd, 2010 by

In colpevole ritardo, salutiamo un gigante che se n’è putroppo andato, dopo una dolorosa e lunga lotta. Addio, Dennis.

In unrelated news, e su un tono più lieto, un altro grande è stato oggi onorato come si conviene.

UPDATE: ma anche Arnold??? 🙁

Goodbye, Mr. Phelps

Monday, March 15th, 2010 by

Your mission, should you decide to accept it, is to […]

Sci-Fi 107

Wednesday, September 2nd, 2009 by

Era il primo settembre del 1902, centosette anni fa, e in Francia debuttava uno dei primi “blockbuster” della storia: Le Voyage dans la Lune di Georges Méliès. Vagamente ispirato al quasi omonimo racconto di Verne, può essere considerato il primo film di fantascienza mai girato.

Un articolo commemorativo di Wired ripercorre la storia di quello che all’epoca fu un successone. Sono passati solo 7 anni dal giorno in cui i fratelli Lumière presentarono il primissimo film e già si intravedono le basi della tecnica cinematografica (compreso l’uso di animazione ed effetti speciali). Eccolo qui, nella sua versione commentata in francese dalla nipote di Méliès *, un autentico tesoro della storia della cinema:

* Il film è stato rimaneggiato più volte ed esiste anche una versione commentata in inglese e una versione “colorata” a cui sono state aggiunte le fotografie da una scena finale tagliata (in pratica, la special edition con i bonus).

Tutto quello che avresto voluto sapere…

Friday, May 29th, 2009 by

Devo ammettere che non sono mai stato un fan sfegatato di Woody Allen. Mi piace tendenzialmente per le singole battute, che spesso (se non sempre) mostrano l’intelligenza enorme che ci sta dietro, e spesso dicono delle verità incontrovertibili. E poi sono disarmanti, battute disarmanti.
Non sono mai stato un fan dei suoi film, forse più per un semplice disinteresse superficiale, che per una scelta consapevole. A dirla tutta il mio è forse un caso atipico, perchè ho conosciuto Woody Allen di recente, nei suoi film che sicuramente non sono campioni di risata, ma al contrario mostrano uno spirito ben più drammatico.

Partendo da lì sono andato a ritroso, e qualche settimana fa, in una specie di serata in cui in compagnia di amici ho guardato due grandi classici della risata (uno quello di cui parlo, l’altro l’indimenticabile “Frankenstein Junior”), mi è capitato di vedere “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere“. Ironia della sorte, qualche giorno fa mi sono imbattuto in un clip segnalato da un altro conoscente, proprio tratto da questo film.

Fare una recensione del film è impossibile, è sufficiente dire che film così non li fa più nessuno, o forse non li ha mai fatti nessuno. Perchè riesce a dire tutto quello che c’è da dire, senza essere eccessivo, volgare e gratuito, ma essendo comunque molto molto kitsch. E spesso così idiota da rasentare l’incredibile… impossibile non riderci su.

E’ difficile da spiegare… Più di mille parole, valgono 10 minuti, da vedere (e rivedere) assolutamente.

The Queen

Sunday, March 8th, 2009 by

Con colpevole ritardo sono riuscita finalmente a vedere questo capolavoro. E dico capolavoro con convininzione: The Queen e’ un film da vedere assolutamente, che siate estimatori del popolo britannico o meno, e’ una storia vera ed e’ girato con un’attenzione rara.
Il film racconta della settimana peggiore per la monarchia inglese, la peggiore diciamo degli ultimi 10 anni: la settimana seguente alla morte di lady Diana. Non corro rischi di spoiler, dunque, non c’e’ nessuna trama nascosta nella pellicola, nessun complottismo, per fortuna ci si trova solo molta eleganza.

Il film innazitutto ricorda che quello anno fu l’anno dell’incredibile vittoria politica di Tony Blair, il piu’ giovane primo ministro che l’Inghilterra abbia mai avuto, per giunta laburista. Nelle prime scene e’ palese il voler sottolineare la differenza tra la casa del futuro primo ministro e gli ambienti reali. Blair in una casa bella ma normale, piena di libri e di bambini, lui in t-shirt sportiva a seguire le news, la moglie a bofonchiare costantemente contro qualcosa, il disordine imperante e tipico di una casa vissuta. Poi l’ordine, la consuetudine, il rigore di Buckingham Palace dove la regina chiede al suo imperturbabile segretario personale notizie su questo futuro primo ministro, sul “suo” nuovo primo ministro. Il primo incontro tra la regina e Blair e’ da antologia, non so se la conversazione proposta sia la reale conversazione, non mi stupirebbe, in ogni caso molto molto british.
Arrivano le vacanze estive, la famiglia reale si trasferisce nella residenza di Balmoral, Scozia, e li riceve la notizia dell’incidente parigino di lady Diana.
La regina decide che non essendo Diana piu’ parte della famiglia reale in seguito al divorzio dal figlio Carlo, il funerale e tutto quanto ne segue non puo’ che essere affare privato della famiglia Spencer. Decide di restare in Scozia con il resto della famiglia, figli di Diana compresi.
Non so se sia vero, ma nel film si racconta che il principe consorte e il principe Carlo il giorno dopo la tragedia abbiano portato i figli di Diana a caccia. Non so voi, ma questa cosa m’ha lasciato perplessa. Va bene distrarli, ma a caccia? Boh? sara’ che io son plebea fino in fondo. In ogni caso e’ notevole in queste scene la figura della regina madre, molto piu’ che britannica, imperdibile fonte di battute, esattamente come pare fosse in verita’.
Le scene naturali nella tenuta di Balmoral sono molto suggestive. La regina in stivali di gomma alla guida di un fuoristrada malconcio che la lascia a piedi nel mezzo del nulla, e’ una scena da non perdere.

Il proseguo delle vicende e’ noto, il popolo che tanto amava Diana inizia a ostruire i cancelli di Buckingham Palace con migliaia di mazzi di fiori, una processione che diventa incredibile. La regina non si fa commuovere e resta dell’opinione che non ci sia alcun motivo per rientrare a Londra. Ci vorra’ tutta l’abilita’ di Tony Blair per farle capire che agendo in questo modo non fara’ che accrescere l’astio del popolo nei confronti della famiglia reale in questo momento di commozione popolare, arrivando a dire: “Per favore qualcuno salvi questa gente da loro stessi!” e dovendo mettere se stesso a difesa di quello che di meno laburista c’e’: la famiglia reale.
Diana li ha battuti, da morta, ma la regina ha la forza, il coraggio, il carattere per riconquistare il suo popolo.
I reali rientrano a Londra e la regina concede funerali pubblici, una cerimonia ufficiale all’ex nuora.

Il film e’ molto accurato, si vede chiaramente l’attenzione prestata nell’essere il piu’ fedeli possibile alla verita’, dalle ambientazioni, alle conversazioni, ai costumi. L’idea di inserire brevi filmati televisivi autentici rende il tutto ancor piu’ realistico.
Gli attori sono tutti molto bravi, partendo dai minori direi che la moglie di Blair e’ resa ancor piu’ antipatica e saccente di quanto non sia in verita’, cosa non facile. Tony Blair e’ perfetto, impossibile non notare l’impegno dell’attore nel cercare di calibrare ogni movimento sul personaggio vero.
Tra le figure dei reali, l’unico che non mi ha convinto e’ Carlo, ha l’aria e il comportamento troppo intelligente, non e’ quello a cui siamo abituati. Poi c’e’ lei, Helen Mirren, non a caso premio Oscar per questa interpretazione, semplicemente strabiliante, l’unica cosa che non permette di confonderla fino in fondo con la vera regina e’ l’altezza, per il resto la sua capacita’ interpretativa e’ incredibile. Movimenti, accento, sorriso sarcastico, camminata, tutto e’ perfetto, tutto rimanda a Elizabetta II. Un’Oscar piu’ che meritato.

Un gran bel film, vedetelo se ve lo siete persi, magari in inglese.