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Goodbye, Mr. Phelps

Monday, March 15th, 2010 by

Your mission, should you decide to accept it, is to […]

Oscar 2010

Sunday, March 7th, 2010 by

Tra poche ore verranno assegnati gli 82esimi Academy Awards. Non abbiamo mai parlato tanto di Oscar su questo blog, abbiamo avuto in passato solo una presa diretta e un commento post-serata. Quindi per variare, quest’anno ne voglio parlare prima.

Queste sono le mie scelte, tra i candidati. Non quelli che penso vinceranno, ma quelli che farei vincere io (che in qualche caso coincideranno, spero).

Miglior Film:
nonostante gli scontati pronostici, non penso – per motivi già spiegati – che Avatar se lo meriti. Io lo darei a The Hurt Locker, uno dei film più intensi e coinvolgenti che abbia mai visto.
Miglior Regista:
vorrei andare per Kathryn Bigelow, anche per il motivo che sarebbe la prima donna a vincere questo premio – e non con un film vaginale – però questo giro va a Quentin. Uno capace di fare qualcosa come Inglorious Basterds dimostra una padronanza dei mezzi e delle tecniche cinematografiche che non ha pari.
Miglior Attore:
nessuna competizione per questo. Jeff Bridges in Crazy Heart è semplicemente grandioso. Non ho avuto tempo di parlare del film (visto solo ieri sera!), ma… bello bello bello.
Miglior Attrice:
qua sono molto indeciso. A dire il vero, se Avatar fosse candidato, darei il premio a Pandora – sì proprio al pianeta, il miglior “personaggio” del film. Comunque, così sulla fiducia, a Meryl Streep, per la sua perfetta imitazione di Julia Child, ma considerate che Julie and Julia è l’unico dei candidati in questa categoria che ho visto.
Miglior Attore Non Protagonista:
anche qui non c’è molto da discutere. Cristoph Waltz sarà anche stato un insignificante attore di fiction austriache (e sticazzi!) fino all’anno scorso, ma in Inglorious Basterds spacca il culo ai passeri.
Miglior Attrice Non Protagonista:
direi Maggie Gyllenhaal. Non ho visto Up in the Air, e sono fortemente prevenuto contro le altre candidate, ma Maggie è veramente brava e tanto carina, anche se in un ruolo non particolarmente impegnativo.
Miglior Sceneggiatura Originale:
decisione difficile. Sono diviso tra darne un altro a Tarantino o premiare i Coen. A Serious Man è indubbiamente il loro film più profondo e maturo (e prima o poi ne dovremo parlare qua) e forse se lo meritano.
Miglior Sceneggiatura Non Originale:
non ho visto nessuno di questi, quindi passo, ma – di pancia – mi farebbe piacere vedere premiato District 9.
Miglior Film Straniero:
passo, sono solo contento che Tornatore non sia nemmeno stato considerato.
Miglior Animazione:
Up, non vedo altri concorrenti credibili.
Migliore Canzone Originale:
sono di parte, perchè mi piace il genere, ma vado per Crazy Heart senza esitazione.
Migliore Colonna Sonora Originale:
passo, mi rifiuto di votare per qualsiasi cosa scritta fatta da James Horner e nemmeno le altre sono memorabili.
I premi “tecnici”:
cioè Direzione Artistica, Fotografia, Suono (Mixing/Editing), Costumi, Trucco, Montaggio. Effetti Speciali. Ho qualche difficoltà a valutare questi, anche perchè non ho visto The Imaginarium of Doctor Parnassus che a occhio sembra un buon competitore di Avatar, District 9 e anche Star Trek. Sospetto (ma avendolo visto in una sala schifosa non posso giurarci) che la fotografia di The Hurt Locker sia meravigliosa. Sono contento che quest’anno i premi verranno distribuiti in gran parte tra film di fantascienza, un genere di solito snobbato dall’Academy.

Tralascio documentari e corti, che non ho visto (che poi, ma perchè non li fanno vedere di più?). Bene, stanotte vedremo che cosa succede. Che poi alla fine daranno tutto a Precious, che fa così tanto politically correct che uno rischia l’overdose solo a guardare il trailer.

Avatar

Sunday, February 21st, 2010 by

Okay, allora parliamo un poco di Avatar, il film più tutto di sempre, la cosa che ha cambiato e cambierà il mondo, anche se forse non tanto quanto lo scintilloso iTampon per nerd (con cui si potrà vedere Avatar stesso anche in quei giorni lì, però in HD; e nella versione con le ali, vi lascio immaginare, sarà un’esperienza… ;)).

Battute idiote a parte, premetto di averlo visto, molto banalmente, in 2D. Non sono un grande fan del tridimensionale: almeno per la tecnologia attuale, mi distrae troppo. Forse è stato un sbaglio però. Avatar, ormai lo sanno anche le pietre, è il top che la tecnologia cinematografica e la computer grafica siano in grado di produrre nell’anno 2010.
Forse solo il 3D può fare giustizia al mondo impressionante e avvolgente immaginato da Cameron. Ma anche in due dimensioni la visione lascia davvero senza fiato. Come dimostrazione di quanto la tecnologia possa fare, spacca di brutto, non c’è alcun dubbio. Che sia sufficiente a cambiare il modo in cui i film vengono fatti, non saprei, ma sicuramente alza la barra per tutti. Il problema, non sono sicuramente il primo a dirlo, è tutto il resto.

E’ un po’ Mission, un po’ Pocahontas (nelle sue varie incarnazioni, ma più che altro quella di Terrence Malick), un po’ Balla coi lupi (ma anche Un uomo chiamato cavallo) e un po’ di film sul Vietnam.
C’è Gaia e l’idea naif che la natura è bella e buona, la tecnologia brutta e disumana (ma che meravigliosi sono invece quegli esoscheletri?!), ci sono ovvi riferimenti all’Afganistan e all’Iraq, le multinazionali cattive che tirano sempre, metafore sottili, “messaggi” telefonati con largo anticipo (che bisogna tagliarle giù grosse, ormai), personaggi stereotipati e clichè a mazzi.

Non è che tutte queste cose siano combinate in modo sciatto e superficiale, questo no: ci sono delle idee originali, se non altro nel fatto di mettere insieme roba presa un po’ da tutte le parti. Non è nemmeno questione che si tratta di una storia in gran parte “già vista”, perchè se fosse così allora potremmo anche smettere di raccontarci storie, che tanto tutto quello che c’era da dire l’ha già detto Shakespeare a suo tempo e quindi chiudiamola lì. La Regola d’Oro n. 5 si applica sempre, ma, appunto, bisogna pur portare le cose da qualche parte, possibilmente non verso il predicozzo eco-terzomondista.

Non voglio essere frainteso: alcuni dei commenti che ho letto in giro pensano che critiche di questo tipo siano snobistiche ed elitarie: un po’ perchè al mondo ci sono un sacco di bastian contrari che basta che gli dici che una cosa è bella perchè loro ti dicano che fa schifo – a prescindere, tanto per far vedere che a loro non li frega nessuno e ne sanno almeno una in più della “massa” – e un po’ perchè siamo circondati da imbecilli con pretese intellettualoidi che “le solite americanate di Hollywood, solo effetti speciali e invece sì che il cinema europeo è artistico e umano e profondo e poi vuoi mettere Kiarostami”. Ora, anche se simpatizzo con chi è irritato da questi cretini (per non parlare di altri che sono pure peggio), non è che a stare dalla parte diametralmente opposta si ha automaticamente ragione.

Piaccia o meno, Avatar ha lo stesso problema di Matrix: figata, però perfino George Lucas ha speso più tempo e soldi sulla sceneggiatura di Phantom Menace di quanta ne abbiano speso Cameron o i Wachowski (e ho detto tutto). A meno di voler sostenere che nel Nuovo Cinema inaugurato da Mr. James Cameron tutto ciò non conta più – in questo caso sono io che sono vecchio, abbiate pazienza – gli agganci, come ho detto, c’erano e bastava lavorarci su almeno quanto sul resto. Che su un progetto di queste dimensioni e aspirazioni non mi pare chiedere troppo.

Oppure va visto così: spegni tutto, occhialini 3D e ti immergi in un’esperienza sensoriale. Magari sbaglio io l’approccio.

Just relax and let your mind go blank. That shouldn’t be too hard for you.

Catwoman

Monday, December 28th, 2009 by

Chiudiamo l’anno (il più produttivo della storia di questo blog – complimenti a tutti) con un’altra mini-recensione un po’ sull’onda di quella fatta da Schuck un po’ di tempo fa.

Dunque…

ecco, diciamo che l’unico motivo per cui vale la pena di spendere due ore (1 ora e 50 minuti) della vostra vita per guardare Catwoman è che Halle Berry è di una bellezza sconvolgente.

Sci-Fi 107

Wednesday, September 2nd, 2009 by

Era il primo settembre del 1902, centosette anni fa, e in Francia debuttava uno dei primi “blockbuster” della storia: Le Voyage dans la Lune di Georges Méliès. Vagamente ispirato al quasi omonimo racconto di Verne, può essere considerato il primo film di fantascienza mai girato.

Un articolo commemorativo di Wired ripercorre la storia di quello che all’epoca fu un successone. Sono passati solo 7 anni dal giorno in cui i fratelli Lumière presentarono il primissimo film e già si intravedono le basi della tecnica cinematografica (compreso l’uso di animazione ed effetti speciali). Eccolo qui, nella sua versione commentata in francese dalla nipote di Méliès *, un autentico tesoro della storia della cinema:

* Il film è stato rimaneggiato più volte ed esiste anche una versione commentata in inglese e una versione “colorata” a cui sono state aggiunte le fotografie da una scena finale tagliata (in pratica, la special edition con i bonus).